Ottobre 1998 – “La nostra comunità in cammino” anno VI n5 pg 12

MEETING DECANALE DEI CHIERICHETTI

… Ci sentivamo un po’ al centro della giornata con tutti quei responsabili, animatori, collaboratori lì per noi.
Era il primo meeting Decanale dei chierichetti (70 ragazzi di 6 parrocchie), e sono felice e un po’ orgoglioso di avervi preso parte. Erano stati invitati tanti animatori e poi Don Nicola, il direttore della Fiaccolina, il giornale di noi chierichetti.

E’ stato uno di quei pomeriggi che io non dimentico facilmente; era incentrato sul servizio e sulla gioia di essere chiamati per nome da Gesù a fare i chierichetti. Sentivo che Gesù mi vuole bene e anche questa circostanza era una conferma. Ho pensato che bisogna essere chierichetti non solo sull’altare, ma anche nella vita di tutti i giorni, non arrabbiarsi e offrire ogni dispiacere a Gesù.

Eravamo tutti lì uniti dallo stesso Spirito e dalla stessa voglia di restare insieme a servire Gesù. Il tempo passava e i momenti si succedevano. Intanto che il pupazzone simbolo del MO.CHI. (Movimento Chierichetti) si gonfiava ci siamo divisi in squadre per il gioco. Mi è venuto spontaneo chiedermi se Don Nicola e gli animatori non si annoino a portare tutte le settimane lo stesso pupazzo, lo stesso gioco, in varie parrocchie. E i nostri sacerdoti perché li hanno invitati e hanno fatto di tutto per farci festa? Per chi lo fanno? Per noi!, e quindi voglio cercare di dimostrare loro la mia gratitudine con la mia presenza e la mia gioia di fare il chierichetto.

Sulla sabbia del campo di calcio, nelle aule dell’oratorio, sotto il tendone andava avanti il gioco tra risa e allegria.
L’estrazione della mini-lotteria, la merenda e poi il momento principale la preghiera. Nel salone dell’Oratorio, che mi sembrava più grande del solito nell’ospitare così tanta gente, Don Nicola ci faceva riflettere sull’importanza che deve avere nella nostra vita essere chierichetti. “Essere chierichetti”, infatti, vuol dire anche impegnarsi a testimoniare e rendere viva la Parola di Gesù e unirsi con sempre maggiore impegno alla preghiera della comunità.

Durante la processione, dall’Oratorio alla nostra Chiesa, Dio dall’alto ci avrà visti come tanti puntini bianchi, all’apparenza uguali, ma tutti diversi, ognuno con i suoi difetti e i suoi pregi che Lui conosce bene.
Poi il rinnovo degli “impegni del chierichetto” a cui tutti abbiamo preso parte con solennità e fervore. Di nuovo nel salone: gli ultimi regali e l’arrivederci all’anno prossimo, e tutti di corsa fuori per raccontare a mamma e papà questa fantastica giornata.

desso si ricomincia con la scuola e le altre attività da vivere tutte con l’impegno di essere un bravo chierichetto anche giù dall’altare. E allora … Via!…

Fabrizio Maria Fassini