Il perché dei turni chierichetti

12 Novembre 2015

Molti si sono chiesti nel corso di questi ultimi anni se fossero veramente necessari i turni chierichetti. Spesso la risposta che hanno ricevuto è stata “si i turni chierichetti sono necessari e non si toccano”. Oggi voglio provare a spiegare perché i turni chierichetti sono così essenziali.
Per fare ciò bisogna partire da due presupposti. Il primo è che il gruppo chierichetti nasce e vive come gruppo che svolge un servizio: il servizio all’altare. Senza il servizio all’altare non ci sarebbe il gruppo chierichetti. La seconda è che ogni celebrazione eucaristica domenicale ha pari dignità e importanza. La conclusione logica di queste due premesse è quindi che ogni celebrazione liturgica domenicale ha diritto a un numero di ministranti sufficienti a garantire un adeguato servizio all’altare. Oltre a questa prima ed importantissima ragione ve ne sono altre non meno importanti.

Spesso negli incontri della catechesi viene data particolarmente enfasi alla S. Messa dei ragazzi (per intenderci quella delle ore 10.00). Succede così che le catechiste spronino i ragazzi a partecipare a questa celebrazione. Questo atteggiamento che è sicuramente corretto per tutti quei ragazzi che non svolgono un particolare servizio nelle celebrazioni, rischia però di far perdere di vista la questione fondamentale, ovvero che non è importante a quale Messa vadano i ragazzi, purchè ci vadano e partecipino nel modo più attivo possibile.
Ora è vero che, per la maggior parte dei ragazzi della catechesi, è preferibile la partecipazione alla S. Messa delle ore 10.00 poichè la presenza dei posti loro riservati e delle catechiste mira a farli partecipare in modo attivo e consapevole alla celebrazione. Per coloro che svolgono il servizio di ministranti questo non è così vero. Innanzitutto perchè indipendentemente dall’orario a cui essi sono presenti, i chierichetti sono chiamati a far servizio in egual modo e con la stessa partecipazione, sia perchè, qualora si favorisse la presenza alla liturgia delle ore 10.00, questo porterebbe inesorabilmente alla formazione di turni di servizio eccessivamente numerosi con l’effetto controproducente che un certo numero di ragazzi non avrebbero un reale servizio da compiere finendo per partecipare in modo meno attivo di quanto avrebbero potuto fare in altri orari.

Un’altra osservazione che alcune catechiste mi presentano ogni tanto è “perchè è giusto che stiano con i loro compagni di catechismo per fare gruppo”. Ora questa argomentazione mi sembra piuttosto un arrampicarsi sugli specchi: per fare gruppo e amicizie ci sono sicuramente altri momenti. Primo fra tutti i momenti di gioco nei minuti che precedono e seguono l’incontro della catechesi e in un certo modo anche l’incontro stesso (momento sicuramente per parlare e confrontarsi), ma la Messa mi sembra più che altro il momento in cui ciascun ragazzo nel silenzio della preghiera possa incontrare il Signore, non il suo vicino di banco.

Infine vi è un qualcosa di educativo nei turni stessi. Ovvero l’abituarsi a svolgere un servizio superando quelli che possono essere le proprie comodità per svolgere il servizio all’altare.
Lo stesso abituarsi a svolgere turni diversi (tenendo conto anche dei diversi impegni) vuole insegnare loro che non esiste una sola celebrazione domenicale a cui partecipare e che se vogliono un orario per andare a Messa lo si trova (anche se non è la Messa delle ore 10).
Infine cercare di creare turni il più possibile equilibrati (in cui non vi sia chi è sempre alla celebrazione più seguita o quella con la migliore corale o quella più animata e qualcuno che non ci partecipa mai) vuole insegnare loro che tutti i chierichetti nello svolgere il loro servizio sono uguali tra loro senza preferenze di sorta.

Per questo e probabilmente per altre mille ragioni che ora non prendo in considerazione è importante che esistano i turni chierichetti e che ogni chierichetto sia in esso inserito.

Matteo G

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